Il Taràssaco o Taraxacum officinalis, è una pianta a fiore molto comune e che cresce spontaneamente su tutto il territorio italiano; per questo motivo si trova facilmente nei campi e nei prati, lungo i sentieri, ma anche ai bordi delle strade. Il suo uso, e in particolare quello delle sue radici, è noto fin da tempi antichissimi e ancora oggi lo troviamo sia sulle nostre tavole che come rimedio fitoterapico.

Mentre il suo uso in cucina è per lo più ridotto ad insalate da consumare semplici o con altre verdure, come rimedio fitoterapico, il tarassaco ha molteplici utilizzi.
La droga viene estratta dalla radice della pianta e da questa di producono la Tintura Madre e l’Estratto Secco. Il Tarassaco viene principalmente usato per la sua spiccata attività coleretica, ovvero di stimolazione del flusso biliare. Il Tarassaco infatti stimola la contrattilità della cistifellea e influenza il secreto biliare aumentandone la fluidità è il contenuto di acidi e sali biliari; inoltre promuove l’eliminazione del colesterolo attraverso la bile e per questi motivi viene spesso utilizzato per migliorare e favorire la digestione e in caso di ipercolesterolemia. E’ un protettore e un depurante del fegato, e ha anche un’attività antinfiammatoria selettiva dei tessuti connettivi e protegge dai radicali liberi.

Il Tarassaco può anche essere usato in caso di ritenzione idrica e cellulite, ed è un blando lassativo. E’ invece sconsigliato il suo uso in caso di calcoli biliari, gastriti e ulcere.

Curiosità: se soffrite di cefalea post-prandiali provate ad usare il tarassaco, dovrebbe notevolmente migliorare.